Liam era un uomo sposato, con gli occhi tondi e luminosi che assumevano alla luce del sole i colori dell'autunno.
La moglie lo aveva sposato proprio per questa sua particolarità, oltre al fatto che era attento e scrupoloso nello svolgere il suo lavoro faticoso.
Alle 4:30 si alzava puntualmente ai rintocchi dell'orologio a cucu', regalatogli dalla prozia, e si recava in falegnameria.
Qui esercitava la professione di intagliatore del legno per guadagnarsi il pane quotidiano.
Rita, "la sua donna", come lui la soprannominava, aveva partorito da poco due gemelli e Liam per l'occorrenza aveva creato manualmente,con una minuziosa opera di incisione, un gufo che sfoglia un tomo,etichettata dalla moglie come una autentica opera d'arte.
Era fiducioso che i suoi figli prendessero la laurea e la sua creazione era diventata un puro portafortuna per la loro realiozzazione professionale.
Rita rideva a crepapelle perchè pensava che quel rapace raffigurasse suo marito, in quanto il poverino faceva proprio una vita da gufo.
Era molto introverso, durante il giorno lavorava e alla sera studiava per conto proprio.
Da giovane i suoi genitori non avevano potuto permettersi di pagargli una degna istruzione.
Nonostante ciò,li considerava come esseri "sacri" che gli avevano dato il dono della vita e a cui portare rispetto.
Possedeva nel suo intimo una fantasia, vista dalla Chiesa un peccato, l'accumulo di denaro.
Questo ben presto diventò una fissazione.
Si abbandonò nel gioco d'azzardo, perdendo molti soldi e smarrendo la via del risparmio.
Il figlio, un giorno, al compimento del decimo anno di età,disperato per il padre si recò nel Duomo del paese, alla Messa del del mattino, per accendere una candela con la speranza che Liam perdesse questa sua cattiva abitudine.
La porta del santuario era spalancata e una gattina randagia si introdusse al suo interno.
Lui la adottò e con il tempo la bestiola sarebbe diventata la sua fedele amica e alleata, una guida per risolvere il problema che lo affligeva, cioè il pasticcio in cui il padre era caduto, la negatività insistente e costante del gioco d'azzardo.
Rita per ridicolarizzare il marito comprò al supermercato tre retine di monete al cioccolato al latte e alla sera gliele servì per cena, come dessert, ben disposte in un vassoio.
I bambini guardarono il padre incuriositi, con il desiderio che questo scherzo gli facesse passare la mania del gioco.
Lui non accettò la provocazione e il giorno dopo chiese il divorzio.
Mentre stava predisponendo in ordine i suoi vestiti all'interno della valigia per trasferirsi dalla madre, la gattina rovistò dentro l'armadio ed annusò insistentemente qualcosa.
All'inizio l'uomo non ci badò, poi con gli occhi vide nel pavimento un vecchio santino che la bestiola aveva fatto intenzionalmente cadere, raffigurante San Benedetto con un libro in mano.
Recitò una preghiera e comprese lo sbaglio commesso.
Rimembrò quel gufo che aveva amorevolmente intagliato per i suoi figli.
La libertà non l'avrebbe ritrovata nel gioco, ma bensì nella sua famiglia che d'ora in poi avrebbe basato sulla fedeltà del Vangelo e lui doveva essere forte davanti alle innumerevoli tentazioni che la vita ogni giorno gli poneva davanti.
Accarrezzò la gattina e ripose il santino vicino al gufo studioso.
Una mite bestiola abbandonata a se' stessa, agli occhi visibili poco degna di considerazione ha salvato Liam in tutti i sensi perchè dopo quest'avventura l'uomo osservò con meraviglia La Naturanei suoi più piccoli particolari.
E ogni sera, con il sorriso in volto dona ai figli una moneta di cioccolato al latte.
GLI ANIMALI SONO VITA E CI FANNO SORRIDERE ALLA VITA PERCHE' DIVENTANO SUBITO NOSTRI AMICI. ADOTTALI ANCHE A DISTANZA PER UN MONDO MIGLIORE.
CHE LA VERGINE BENEDICA I MIEI ANIMALI E IN PARTICOLARE ROMEO E GIULIETTA CHE SONO STATI ADOTTATI E DIVENTATI CON IL TEMPO I MIEI PIU' FEDELI SOSTENITORI. GRAZIE GIULIETTA, GRAZIE ROMEO.
CIAO SELENIA.