I CONSIGLI DELLA VETERINARIA:
La toxoplasmosi è una zoonosi, cioè una patologia che può colpire sia gli animali che l’uomo.
L’agente patogeno responsabile è un parassita unicellulare chiamato TOXOPLASMA GONDI.
Il gatto rappresenta il serbatoio naturale per Toxoplasma in quanto è l’unico ospite nel quale il parassita completa il suo ciclo vitale.
L’infezione nel gatto avviene tramite l’ingestione del parassita, questo poi a livello intestinale si replica e viene eliminato nell’ambiente attraverso le feci ad uno stadio replicativo chiamato OOCISTI: il gatto elimina le oocisti nelle feci per circa 15 gg UNA SOLA VOLTA NELLA VITA.
Le oocisti NON sono da subito pericolose, ma a seconda dell’umidità e della temperatura dell’ambiente dove vengono rilasciate ci mettono da 1 a 5 gg perché diventino infettanti. Possono resistere nel suolo anche 15 mesi.
Il gatto infettato può essere TOTALMENTE ASINTOMATICO oppure manifestare: depressione, anoressia, febbre, diarrea, dolorabilità muscolare ecc.
Per effettuare diagnosi è possibile eseguire un test sierologico in grado di determinare la presenza di anticorpi e di distinguere se quest’ultimi sono relativi ad un infezione recente ( IgM) oppure pregressa (IgG). È possibile anche eseguire con tecniche specifiche la ricerca delle oocisti nelle feci.
TOXOPLASMOSI NELL’UOMO
Nell’uomo la via di trasmissione PRINCIPALE è il consumo di CARNE CRUDA O POCO COTTA ed insaccati contenenti forme cistiche di toxoplasmosi, invisibili ad occhio nudo. Le cisti sono un’altra forma vitale del parassita che si localizzano a livello del tessuto muscolare in animali a sangue caldo (bovini, suini, ovini ecc) a seguito dell’infezione di quest’ultimi.
Altre fonti di contagio per l’uomo possono essere: l’ingestione di frutta e verdura mal lavata contaminata da oocisti (forma del parassita eliminata dal gatto tramite le feci una sola volta nella vita), contatto con suolo contaminato da oocisti durante attività di giardinaggio o cura dell’orto. Purtroppo non è possibile riconoscere alimenti contaminati da toxoplasmosi, in quanto il parassita è invisibile ad occhio nudo e non provoca alterazioni né visibili né di gusto dell’alimento. Per prevenire infezione si consiglia sempre di lavare accuratamente frutta e verdura, non manipolare o mescolare alimenti di origine animali crudi con altri alimenti cotti o verdure crude. Lavare sempre accuratamente con acqua calda e sapone gli utensili da cucina e i piani di lavoro prima di utilizzarli nuovamente. Come nel gatto anche nell’uomo la diagnosi viene eseguita con la ricerca di anticorpi contro toxoplasmosi nel sangue: la presenza di anticorpi IgG indica infezione avvenuta in passato, presenza di anticorpi IgM infezione recente. Durante la gravidanza il test della toxoplasmosi viene effettuato all’inizio della gravidanza, se la donna risulta protetta (presenza di IgG) non viene ripetuto, altrimenti vengono ripetuti altri 2 controlli durante la gravidanza.
In conclusione in caso di gravidanza NON è necessario allontanare il gatto domestico, in quanto come abbiamo spiegato non è la convivenza con un gatto che comporta reale rischio di contrarre toxoplasmosi. Si possono altresì attuare precauzioni igeniche in caso di gravidanza: alimentare animale con cibi cotti o cibo commerciale, evitare di svolgere attività di pulizia della lettiera o nel caso di farlo con guanti, pulire lettiera giornalmente e per igenizzarla utilizzare acqua bollente per almeno 5 minuti.
Testo: dott.ssa Claudia Mazzanti, veterinaria di Mondo Gatto